il 22 luglio
si celebra la memoria di
Maria di Magdala
la guida emarginata degli apostoli

header_divisione1buono
Si comincia con la lavanda dei piedi reciproca, uno di fronte all'altro, mentre il lettore racconta dei riti di sepoltura dal vangelo. Si lavano i piedi a uno per rappresentare la lavanda di piedi a tutti. Si ascoltano le canzoni di fabio e moglie, la prima, la seconda, fino a che sarà necessario per completare il rito.
Nella seconda parte si invoca lo Spirito di Dio e si chiede ad esso di operare in noi per la guarigione di tutti e di ciascuno. Ciò può avvenire mediante un foglietto nel quale ciascuno scrive esattamente queste cose: Vieni spirito divino ecc. con possibili varianti ispirate. Il foglietto viene passato al vicino di sinistra. Finito un giro si farà un secondo giro per percepire e ricevere il biglietto arricchito dall'energia di tutto il cerchio. L'ultimo pone il foglietto nel centro insieme a erbe salutari, profumi ed essenze scelte precedentemente.
Nella terza parte ciascuno sceglie per l'altro l'olio essenziale che ritiene utile alla guarigione, all'immortalità, alla resurrezione individualizzata. Si ungono i piedi per significare l'unzione di tutto il corpo. La musica è festosa, come di nozze.
Colui che agisce chiede a colui che riceve l'unzione se ritiene che il suo piede destro poggia su un terreno solido e se ha fede/fiducia di aver poggiato la vita su una roccia e non sulla sabbia.
Colui che agisce chiede parimenti se con il piede sinistro cammina spedito verso la vita eterna ed eventualmente che cosa lo intralcia.
Ascolto di brani da "il Sogno di Maria", mentre tutti sono in silenzio e meditazione e si preoccupano solo di far fluire l'energia dai piedi a tutto il corpo fino alla corona.
Mentre passano davanti agli organizzatori tutti ricevono una corona di fiori sulla testa, a significare l'incoronazione e la glorificazione da parte della maestà di Dio.
Questo rito trova la sua ora migliore poco prima del crepuscolo. Ha bisogno solo di qualche catinella, un congruo numero di sedie o banchetti (non tutti riescono a stendersi a terra e questa postura non sarebbe neppure la migliore. Siamo sempre viandanti), di acqua e asciugamani. Quando il sole sarà tramontato faranno comparsa fiaccole e sistri (percussioni molto acute e leggere, come campanelli argentini che penetrano nella mente). E' bene preparare tutto prima.
Un foglietto stampato con semplicità può aiutare a seguire il rito e a farlo conoscere. La forza della commemorazione sta nel passaparola del villaggio globale e perciò nella sincronicità. Le varianti possono arricchire il percorso.
Il rito finisce con una danza spontanea in cerchio intorno all'altarino di erbe ed incensi. (Se c'è l'opportunità, la danza avviene intorno a un albero della libertà, isolato, e carico di oggetti appesi secondo l'usanza degli sciamani).
E' importante la proclamazione del breve passo apocrifo nel quale Gesù, rispondendo alle obiezioni di Pietro, promuove Maria di Magdala ad avere la stessa forza degli apostoli maschi.
Non è escluso che nel farsi del rito si possano avere percezioni "cristiche" molto illuminanti. In tal caso nessuno ostacoli nessuno, salvo l' andamento ordinato del rito.


header_divisione1buono

IL SOGNO DI MARIA
poema teologico
di Piergiorgio Mariotti


Cosa aggiunge la medianità all'esperienza cristiana? Due cose: 1) La conferma degli articoli del credo che riguardano la speranza, spesso oscurati o non spiegati, come ìla comunione dei santi, la resurrezione della carne, la vita eternaî 2) La comunicazione mentale.
Se i beati sono spiriti vivi, allora non possono non intendere e non volere, e se intendono e vogliono, non possono non comunicare. La barriera tra loro e noi non è una barriera metafisica, è una barriera morale, dettata dalla paura (che non è una buona consigliera) o dalla cautela (che deve essere motivata).
Se sono possibili fenomeni di telepatia e di sensitività tra noi, a maggior ragione è possibile e auspicabile lo scambio tra beati e fedeli in cammino, perchè da parte nostra percepiamo che l'anima è sincronica allíeterno.
La chiesa cattolica costringe le cosiddette rivelazioni private a un severo controllo. Bene il controllo, meno bene le procedure che inclinano alla loro "cattura" o comunque al non riconoscimento delle tecniche di rivelazioneî che sono patrimonio comune.
Maria di Magdala raccontava questo giro di cose nel Vangelo apocrifo a lei intitolato. Qualcuno le ha censurate. Quelle quattro pagine mancanti avevano come tema il modo della comunicazione tra Maria di Magdala e Gesù risorto. L'incauto censore non cancellò il primo emistichio, dal quale si evince che la pratica delle energie sottili era conosciuta da alcuni circoli cristiani e da altri ritenuta pericolosa (ma guarda!).
Oggi l'interesse per quelle pagine mancanti cresce nella direzione precisa della resurrezione. La pia donna prediletta da Gesù ebbe esperienza ìsorgivaî della sua condizione di risorto.
Gesù deve costantemente correggere i suoi discepoli per far capire loro che il regno di Dio non significa un messianismo politico ed usa espressioni durissime nei confronti di Pietro: Vattene Satana, tu mi sei di scandalo!î da cui resta legittimato quel filone di pensiero che ritiene líistituzione ecclesiastica non esente da una figura diabolica. Del resto, l'Angelo ribelle ha una strategia opposta al piano di Dio e non meraviglia che cerchi di guadagnare dalla sua parte i vertici e le istituzioni pi˘ sante. Da cui líinvito a vigilare, purificarsi e convertirsi.
Maria di Magdala non ha questi problemi e crede che líopera di Gesù sia la sua resurrezione, conosce cioè il suo ìsegreto messianicoî.
Era scritto: Non permetterai che il tuo santo veda la corruzione. E Gesù dice di sé: Distruggete questo tempio e io lo ricostruì in tre giorni (per tempio intendeva il suo corpo, nota Giovanni).
La sepoltura è il momento di verità di Maria di Magdala. Mentre i vangeli canonici insistono ossessivamente sull'apologetica del fatto, Maria lo vive.
Per i vangeli la tomba era vuota e il corpo non era stato trafugato. Ciò implica una ricostruzione in tre giorni di un nuovo corpo, glorioso, tale che Gesù sperimenti la morte, ma non la corruzione del corpo.
Per questo, quando recatasi di buon mattino al sepolcro Maria di Magdala vede e riconosce Gesù, gli si stringe addosso, esclamando: maestro nostro, Gesù non si schermisce per pudore, ma perchè il suo ciclo di trasformazione non è terminato: non sono ancora salito al Padre. Ciò è perfettamente coerente con líesperienza mistica dell'ascesa attraverso i sette cieli, per usare líespressione di Paolo, in voga tra gli gnostici e molto di più con líattesa di Gesù della glorificazione da parte del Padre.
Perchè era necessario che Cristo salisse al Padre? Perchè presentandosi al Padre con il dono del suo corpo ancora carico dei segni delle ferite, il Figlio suscitò nel Padre la commozione della misericordia e líamore di compiacenza per suo Figlio.
Solo tramite líamore di compiacenza spira lo Spirito in tutta la sua pienezza, cioË nel riconoscimento reciproco che genera amore come Vincolo personale. Fu allora che lo Spirito del Padre e del Figlio fu partecipato in modo permanente alla comunità degli apostoli e a tutti i credenti.
La missione che Gesù affidò a Maria, di raccogliere i discepoli increduli e paurosi avvenne tra la resurrezione e líascesa, ed ebbe lo scopo di inviare lo Spirito senza il quale mancano comprensione e coraggio. Il tempo intermedio Ë il tempo della ricostruzione della comunità, alla quale Gesù si lega come a una promessa sposa, che Ë stata in passato infedele o ingrata.
Mentre i discepoli, intraprendendo la fatica del cammino, sperimentano il potere di fare miracoli e continuano a discutere sulla potestà, sulle strategie missionarie e sulle questioni legali, Maria di Magdala, emarginata ed esclusa, prepara líeconomia pastorale del tempo della chiesa, affidando il corpo amato di Gesù alla trasformazione eucaristica.
Infatti, colei che aveva creduto al compimento glorioso del Gesù storico in un Cristo celeste, mediò la trasformazione del suo corpo celeste in pane eucaristico. Questo tema scandalizzò non solo gli apostoli, ma quei laici di tendenza gnostica a cui i vangeli non canonici erano indirizzati; per questo furono cancellate da un attacco convergente.
Come possiamo essere certi del contenuto delle pagine mancanti? Se credi, puoi avere un appoggio nellíanalogia dei misteri tra loro. Infatti in ogni detto bene attestato delle scritture ispirate puoi avere il frammento che ti apre al tutto.
Del resto, la singolare esperienza di Maria di Magdala Ë trasfusa nel vangelo di Giovanni, il quale non riporta come gli altri líistituzione dellíeucaristia nellíultima cena, ma ne riporta il significato in due modi, con un rito e con un discorso.
Il discorso è il discorso sul pane di vita, il rito Ë la lavanda dei piedi. Questo è senza dubbio un materiale che proviene dalla tradizione di Maria di Magdala, come attesta la tradizione iconografica, che ha sempre individuato Maria come colei che porta nelle mani la teca degli unguenti aromatici per la lavanda dei piedi e per la sepoltura.
Solo un intimo di Maria di Magdala poteva notare che la donna che lava i piedi di Gesù, e li unge con unguenti costosi, lo fa ìper la resurrezioneî. La memoria unica di quel detto richiama líesperienza di Maria al sepolcro la notte che precedette la resurrezione.
Quando giunsero al sepolcro, portandovi il corpo esanime del crocefisso, Giuseppe di Arimatea, Nicodemo e Maria di Magdala presero a lavarlo, a pulire le ferite, a ungerlo come si fa per un goel, un salvatore.
Giuseppe aveva comprato il campo e preparato il sepolcro, già prevedendo che in Sinedrio la maggioranza avrebbe votato con i Sommi sacerdoti. Con questo atto egli confermava il suo voto sfavorevole alla condanna, perchÈ per lui Gesù veniva dallíalto come uno degli sfortunati ìunti del Signoreîe meritava una sepoltura distinta. ComprÚ il campo detto Aceldama per la sepoltura.
Nicodemo era con lui perchè credeva che le Scritture e i Profeti conducevano a Gesù. Era lì perchè aveva meditato le parole di Gesù secondo il quale si può rinascere in acqua e Spirito in risposta alla domanda del profeta Ezechiele se le ossa possono rivivere.
Al sepolcro dunque la Legge e i Profeti erano presenti con i loro testimoni: Giuseppe e Nicodemo rappresentavano quel piccolo resto díIsraele rimasto obbediente al Signore. Maria completava le scritture con la Sapienza che non ha bisogno di scritture, la sapienza delle mani pietose.
Maria dunque versò in una ciotola gli unguenti portati da Nicodemo. Nel vano angusto illuminato da lampade incerte il corpo inerte di Cristo emanava profumi pi˘ intensi del nardo e dellíaloe.
Maria iniziÚ dai piedi, forati e gonfi, a pulire, lavare, asciugare, massaggiare e ungere. Da quello scorcio poteva percepire tutto di Gesù: dalle ferite ripercorreva la storia della passione, dagli ingorghi e dai nodi le sue lotte immani, dal flusso rigoglioso delle energie sottili il suo amore per la terra, il suo mistico sollievo, il suo pacifico sospiro verso il Padre.
Bene fece Mantenga a dipingere il Cristo morto inquadrandolo dai piedi. Era la prospettiva di Maria di Magdala, colei che lava i piedi. Da quella posizione, l'immobilità della morte emana una vibrazione mistica singolare, quella del sabato santo. Gesù non aveva più líentelechia che animava il suo corpo, eppure tutto il sepolcro era pervaso da un aura dorata, indubbio segno di gloria.
Dovíera il corpo astrale? Dovíera la tunichetta bianca? Dovíera il suo spirito che gli aveva dato sinora la vita? Maria percepÏ che il suo Signore era disceso tra i morti per visitare i giusti dellíantico patto. Abramo, Giacobbe, Isacco, e poi Davide e Salomone e tutti, tutti.
E quanto fa quotidianamente un medium. Ma quale medium! Gesù di un colpo, recando in mano il perdono, trasse tutti con sÈ e rese obsoleta líantica scrittura.
Ahi, sabato unico e tre volte santo, in quella piccola stanza che si allargava da Gerusalemme oltre le colline eterne, Poche note dedicò Vivaldi a quellíassorta e stupita sospensione cosmica, un violino per chiedere: perchè?
E risaliva la mano pietosa sulle gambe ora smagrite, segnate, avvizzite, sporche, indegne, avvilite. Quanta strada per trovare un posto dove poggiare il piede con fiducia, quanto cammino per andare verso líeterno e condurre altri, come bambini capricciosi che trovano mille distrazioni!
E pulì tremante il suo membro circonciso e il solco tra le natiche, con cura perchè non ci fosse nulla di sporco, e strizzava il pannicello su uníaltra ciotola, che si riempiva di escrezioni,
La sua mano era dolce sul ventre prosciugato da tumulti di misericordia, leggera sulle costole rotte e il petto squarciato, e la schiena macellata, tenera sulla clavicola fratturata e il collo lussato, amorevole sulle braccia spezzate e sulle mani deformi.
Ma ponendo le mani sul volto ebbe una trafittura. Tumefatto, irriconoscibile, non cíera belt‡ sul suo volto, il naso semita schiacciato e gonfio, la barba pasticciata di sangue, di sputi, di sudore, di polvere e fango, e così le sopracciglia e i suoi capelli crespi, dove schegge di spine erano ancora conficcate.
Non cíera più la luce dei suoi occhi corvini che attraversavano líanima e conversavano con gli angeli. Chiusi per sempre, come per sempre erano chiuse le sue labbra di miele e mirra.
DurÚ a lungo la sua opera pietosa. Líolio delle lampade stava per terminare, quando Giuseppe e Nicodemo si azzardarono a notare quello che impercettibilmente stava avvenendo: le ferite orrende si andavano cicatrizzando veloci, e un improbabile colorito rosa tornava a illuminare il volto quieto.
Ondate di zafferano e aranci venivano quasi a sottoscrivere questi pensieri, forse dettati da suggestione emotiva. Sarà l'effetto balsamico delle erbe! Il corpo pulito e asciutto era adorno e pronto per le nozze.
Fu allora che Giuseppe raccolse la ciotola delle escrezioni, perchÈ non andasse perduta, perchÈ non fosse gettata come immonda sporcizia. Questa reliquia è santa, perchè il corpo di Cristo risorgerà diverso, non come il nostro, sarà invisibile ai più. Ciò che ora porto tra le mani è la testimonianza, separata dal corpo, erotica oppure maledetta, di un individuo che è morto e sepolto. Che confonda gli increduli e sia esca per coloro che desiderano Dio.
Mai parole furono più adatte a descrivere il destino del Graal, segno fragile e santo di un universo altro. Ma la reliquia non è il corpo di Cristo vivente nei cieli. Il corpo vivente nei cieli è ora presente nel mondo come Pane di vita.
Nella notte in cui Gesù discese agli inferi e incontrò tutti quelli che speravano nella salvezza, liberandoli dall'oscurità del non vedere e del non sapere, Maria ebbe un sogno.
Con le sue mani di luce aveva percorso ogni angolo della pelle e aveva contattato per empatia ogni suo sentimento, ogni suo pensiero, ogni suo accadimento interiore. Era con lui una cosa sola.
E fu trascinata nei mondi invisibili, dove la sovranità delle energie dello Spirito dominava perfettamente ogni sfera di mondo possibile.
Trasparente e appagante esserci. Trasparenza e libertà senza pena, godimento e pace, corpi ricondotti a campi díenergia compenetrabili, moti istantanei e presenze di pensiero, comunione di anime oranti, estensioni di fluidi che si complessificano in differenza díorgani compatti, poi tornano fluidi a un richiamo, a una preghiera. Consistenze e leggerezze mutabili, durata e trasformazione, lepidi giochi ed epiche vicende, dolci memorie e attese gorgoglianti.
Maria chiese. E' questa la Creazione? Non udì alcuna risposta, perchè non ebbe tempo di finire la domanda che gli si presentÚ il Cristo, solenne e dilatato, luminoso e cromatico. Con un cenno della mano radunò le schiere degli angeli e le anime beate e diceva "La Creazione non è ancora finita e i tempi non sono ancora compiuti, poi aggiunse il mio Giudizio è Verità che molte creature non possono sopportare.
Allora vide Maria che Cristo si dilatava oltre e si disperdeva nel molteplice, curvando il Tutto a raccogliere gli ultimi e i poveri e gli informi. Quando avrò attirato ogni essere che mi è stato dato, e tutti mi sono stati dati -, allora la Creazione avrà uno slancio nuovo, un salto che non puoi immaginare, perchè Io Sono e non avete ancora visto la mia potenzaî
L'umile Maria pensò: Che sciocca a darmi pena per la resurrezione di Gesù! Ciò che accadrà se accadrà, ne sono certa, è solo il principio di una resurrezione di tutti, una resurrezione della natura stessa, dove peso ed estensione, massa ed energia, durata e moto saranno sconvolti e resi obbedienti alle energie dello Spirito che conosce e ama. E' solo l'inizio, solo l'inizio. A queste parole Maria si svegliò.
Nell'evidenza del giorno quello era un sabato qualunque, nel quale ciascuno parlava díaltro. Maria nascondeva il suo segreto impiegando il tempo in occupazioni ordinarie. Il suo cuore era là, dovíera il suo tesoro. ìDomani andrÚ al sepolcroî.
Sappiamo dalla schematica ricostruzione dettata da Giovanni quel che basta sapere. Maria incontrò gli angeli, annunciatori di ciò che già sperava. Lui non era lÏ nella tomba. Si rivolse a un uomo che sembrava il giardiniere di quel campetto fuori le mura, in realtà ben più importante figura di un custode dellíEden originario. Dove l'avete messo?.
Ma Gesù non era lì, nel paradiso puritano. Non era nel Graal, dove ìpolvere e sputoî del primo Adamo si mescolavano a ìsangue e sudoreî del Giusto sofferente. Gesù non era in simulacri e reliquie, eternamente crocifisso. Gesù si presentò a Maria come il Vivente, come Creazione compiuta, perchè egli è Colui che Viene e buca la tela dellíapparenza.
Eccomi. Eccoci. Ecco, io faccio nuove tutte le cose. Intanto, mi riconoscerete allo spezzare il pane della condivisione, perchè là Io sono. Beato chi saprà dare un volto alla speranzaî.
Paziente Maria di Magdala accettò il silenzio impostole da maschi poco cresciuti senza il minimo rancore. Il Risorto stesso sarebbe andato in cerca di loro e loro in cerca del risorto.
header_divisione1buono